Matteo Moretti

Designer Matteo Moretti

Socio-design: dare un senso al design

La relazione tra design, politica e società non è assolutamente nuova, basti pensare al lavoro di Otto Neurath, Albe Steiner e Massimo Dolcini.

Nuove invece sono le forme di attivismo progettuale che stanno nascendo in risposta alle questioni contemporanee, come la disinformazione di massa, le percezioni distorte, il fenomeno migratorio o il surriscaldamento globale. Progetti che non si limitano alla semplice comunicazione del fenomeno, ma che in alcuni casi arrivano ad attivare nuove relazioni, legami e dinamiche sociali all’interno delle comunità in cui vengono inseriti, dando vita a quello che Lucius Burckhardt definì nel 1980 Socio-Design.

Una metodologia progettuale che si distacca dalle esperienze di social-design, inteso come pratica che nasce dal social work, mirata all’inclusione di soggetti solitamente esclusi dal mercato, e tende a forme di trasformazione sociale, attivando dibattiti, guidando riflessioni, aumentando la consapevolezza fino a decostruire quei muri invisibili che troppo spesso separano le nostre comunità, tra noi e loro.

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